Parrocchia San Giuseppe Artigiano in Settimo Torinese


Madonna Consolata


LA DEVOZIONE A MARIA CONSOLATRICE

La devozione a Maria Consolata è iniziata a partire da una icona di Maria che viene ancora conservata all'interno del santuario. La storia (anche se non suffragata da documenti) narra che l'icona, già presente fin dal IV secolo in una preesistente chiesa dedicata a sant'Andrea, era stata smarrita. Un cieco proveniente da Briançon ricuperò la vista cercandola, era il 20 giugno 1104. A seguito del miracolo, la chiesa di sant'Andrea venne rinnovata e l'icona collocata solennemente al suo interno. L'edificio attuale è un ampliamento della precedente chiesa di sant'Andrea. A partire dal 1706, la basilica fu il centro propulsore della fede e della religiosità torinese durante i duri giorni dell'assedio franco-spagnolo; la città si raccomandò alla Madonna Consolata per la propria salvezza, e come ex voto vennero posti, nei punti di maggiore importanza della città, una serie di piloncini recanti l'effige della Vergine e la data memoranda: 1706. I santi che Torino ha avuto nei secoli sono sempre stati particolarmente legati a questo santuario. Tra essi, San Giuseppe Cafasso, che è sepolto all'interno del santuario, San Giovanni Bosco e san Leonardo Murialdo che vi si recavano frequentemente. Giuseppe Allamano, fondatore dell'Istituto Missioni Consolata, ne fu rettore dal 1880 al 1926.